Progetto 2020
Socrate: Conduci allora! E intanto guarda dove possiamo sederci.
Fedro: Ecco vedi quel platano altissimo?
Socrate: E allora?
Fedro: La c’è ombra, una lieve brezza e un prato per sederci, o se vogliamo, per sdraiarci.
Socrate: Avanti allora!
Platone ( Fedro 229 a-C.)
PREMESSA
L’intervento di riqualificazione di Piazza Fontana s’inserisce – e non può essere altrimenti – nella più ampia opera di rigenerazione urbana prevista nel piano Interventi per la valorizzazione e rivitalizzazione della città vecchia di Taranto. La città, fondata – come è noto – da popolazioni greche nell’VIII secolo a.C, ha goduto di una importanza strategica che, nel corso dei secoli, l’ha resa ricca e potente. Grazie alla centralità geopolitica tra l’Egeo e lo Jonio, la Città è stata un polo attrattivo di natura economico-commerciale, nonché punto d’incontro – e talvolta di scontro – di civiltà tra Oriente e Occidente. Ragione per cui Taranto è inscritta di diritto nella storia dell’odierno Continente europeo. Quindi, dal nostro punto di vista di architetti e urbanisti, la genealogia storica della città deve essere ribadita mediante quelle forme simboliche che schematicamente punteggiano la planimetria di ogni città. Di quanto stiamo dicendo, la piazza ne è il luogo ideale. Nel nostro progetto, il caratteristico meandro stradale della Città vecchia verrà ad aprirsi sulla “nuova” Piazza Fontana, luogo dove, insieme a vari elementi evocativi della sua storia, ci sarà anche un’oasi di autentica natura organica.
L’epigrafe che abbiamo posto in esergo alla relazione, tratta da uno dei più bei dialoghi “socratici” di Platone, potrebbe apparire un vezzo puramente retorico. In realtà, proprio tale singolare frammento letterario dal carattere spiccatamente naturalistico ci ha offerto una traccia incisiva, concreta e reale per il nostro lavoro. Una traccia che vale subito la pena di evidenziare in quanto, seguendola, ci ha condotto a interpretare il senso di una nuova bellezza della Piazza e della Città. E che consiste nel riecheggiare lo sfondo “naturalistico” del dialogo platonico di cui un “platano altissimo” ne è l’emblema per eccellenza. Ecco, dunque, il motivo per cui abbiamo progettato di impiantare in una parte della Piazza alcuni esemplari di platano. Tale specie arborea, per l’appunto, con la sua forte presenza iconica, rappresenta il richiamo al mondo della grecità nella sua espressione più significativa. Più in dettaglio, fu proprio quel “platano altissimo”, insieme alla proiezione della sua ombra, a fare da testimoni al celebre dialogo in cui vennero affermati da Socrate i principi universali del vivere, del pensare e dell’agire, fondati sulla Ragione.
STATO ATTUALE
L’ambito di Piazza Fontana, fino dall’unità d’Italia, è stato oggetto di numerose trasformazioni con importanti demolizioni che hanno stravolto l’originale forma.
Nel 1992 l’amministrazione, per riqualificare e caratterizzare lo spazio di Piazza Fontana, ha incaricato l’artista Nicola Carrino per la realizzazione di una fontana da collocare nel punto esatto dove era collocata la fontana ottocentesca demolita nel 1861.
Sulla base di alcuni reperti ritrovati che costituivano la fontana ottocentesca (vasca piccola, grande e diedro), l’artista ricostruisce le dimensioni e le proporzioni della vecchia fontana plasmandola con nuove forme e materiali moderni ed inserendola in un ampio basamento rialzato di circa 40 cm che occupa gran parte della piazza.
Tuttavia,
l’opera scultorea non è servita, come si pensava, a dare una compiuta
definizione a questo spazio urbano né a restituire ad esso la vita e la dignità che aveva nel XIX secolo.
Il progetto che di seguito verrà illustrato, tiene in considerazione i fronti degli edifici di matrice post unitaria e l’antica torre dell’orologio che, a loro volta, costituiscono lo spazio scenico della piazza:. Mentre attraverso la ridefinizione del podio-basamento della fontana, si potrà ristabilire un rapporto più armonico tra l’opera scultorea della fontana e le presenze architettoniche suddette.
PROGETTO
La rivisitazione di questo spazio inizia doverosamente nel prendere in considerazione il restauro della Fontana attualmente mal funzionante ed in precario stato conservativo e il grande podio dove essa è inserita.
Il basamento/podio, ha una forma poliedrica irregolare che occupa gran parte di Piazza Fontana. Questo grande basamento che ingloba la scultura –fontana del Carrino, fu concepito con l’intento, a nostro avviso errato, di realizzare una piazza all’interno dell’ambito di piazza Fontana; tuttavia, il manufatto, così concepito, non riesce a trovare un giusto rapporto con gli edifici circostanti.
Pertanto, ridimensionato il basamento rispetto allo stato attuale e ricondotto ad una forma circolare, il cui il centro è posizionato nella vasca piccola della fontana, ci permette di realizzare una sistema di cerchi concentrici all’interno dei quali si alternano funzioni diverse: l’area verde, il percorso pedonale e gli alberi.
L’area verde che circonda il basamento ha una larghezza di circa 4 m ed è percorsa, lungo tutto il suo perimetro, da un camminamento pedonale e, per conferire ad esso l’aspetto di una antica strada verrà pavimentato con pietre recuperate dalle antiche pavimentazioni della città.
All’interno dell’area verde, vi si potranno collocare copie di celebri statue raffiguranti illustri uomini di Taranto le cui opere hanno contribuito a rendere famosa la città in ogni campo dell’arte: musica, architettura, pittura, letteratura, filosofia ,scultura.
Gli alberi, posizionati sul lato esterno del percorso pedonale, recano ombra a coloro che lo percorrono e, grazie alle loro alte chiome, estendono l’ ombra ai diversi ambiti della piazza.
La specie arborea selezionata e, probabilmente la più consona per l’ottenimento dei benefici estetici e salutari richiesti, è il Platano Orientale.
Questa particolare essenza, di cui si hanno notizie della sua presenza in terra greca da Platone V sec.A.C. è purtroppo in via di estinzione nelle zone mediterranee. Essa tuttavia viene attualmente incentivata e riproposta per le sue caratteristiche di adattabilità al clima mediterraneo.
Il Platano orientale messo a dimora nella piazza non avrà problemi a soddisfare tutte le caratteristiche biopedoclimatiche. Inoltre, questa essenza adattandosi a qualsiasi potatura, si potrà proporzionare al contesto. Le sue insite caratteristiche assicurano, come accennato, salute, bellezza dell’ombra conferita dalla gradevole luce filtrata dalla chioma e, essendo a foglia caduca, segna lo scandire del tempo in base ai colori che la chioma assume durante le stagioni per arrivare fino alla totale trasparenza invernale.
NOTA: vedere il link “il ritorno dei Platani Orientali in terra d’Otranto” di Oreste Caroppo 3 ottobre 2018 (www.naturalizzazioneditalia.altavista.org)